mercoledì 25 febbraio 2015

IL TRONO SCAMBIATO COL DIVANO: come gli italiani stanno diventando sudditi

di Saverio Paolicelli , Città Plurale - Matera (19-02-2015)

 

Mentre le note di Sanremo tenevano gli italiani appiccicati alla TV, tra gli scranni della Camera i rappresentanti dei cittadini sottraevano il trono al popolo sovrano e lo consegnavano al Presidente del Consiglio. E' già quasi un anno che gli elettori non votano più per le Province: nella notte del 13 febbraio, la martellante voce dell'altera Boldrini, scandendo l'apertura e la chiusura delle votazioni, ha cambiato i connotati del Senato e lo ha sottratto al voto popolare.

La Carta costituzionale fu scritta da partiti che, pur divisi dalla storia, deposero il fucile e accettarono il confronto delle idee nella speranza di un destino di pace e di sviluppo. Nella notte del voto, invece, una maggioranza sola, arroccata nella sua presuntuosa supponenza, ha calpestato i principi della sovranità democratica, stravolgendo 40 articoli ai ritmi tipici del decreto. L'opposizione, in parte complice, ha abbandonato l'aula, tra gli avanzi di un patto scellerato, le immancabili transumanze opportunistiche, il tardivo rinsavimento del duo Fassina-Civati e la pusillanimità di dissidenti che, rimanendo in aula, hanno consentito il raggiungimento del numero legale.

domenica 11 gennaio 2015

Il 2 gennaio 2015 Saverio Paolicelli è stato intervistato da Radio Cora sul tema della legge elettorale.
Qui il podcast dell'intervista.

martedì 23 settembre 2014

Lucio, Dalla sua parola. Città Plurale sull’evento di Matera

Il 2 settembre scorso in piazza San Giovanni a Matera è stato presentato l’evento culturale “Lucio, Dalla sua parola” . Città Plurale ha inviato in merito una nota che pubblichiamo integralmente.
Città Plurale: cultura, bene comune (?).
Una fresca sera di settembre a Matera; un appuntamento stuzzicante tempera la malinconia per la fine dell’estate: Lucio, Dalla sua parola. Il titolo, dall’aria vagamente messianica, campeggia da giorni su locandine e manifesti sparsi per la città, dominati dall’inconfondibile cappellino dell’artista bolognese.
Come mancare ad un appuntamento con Lucio Dalla, indimenticato cantore dei nostri tempi, raffinato poeta, a volte stralunato, a volte criptico, mai banale, lucido e profondo conoscitore della natura umana?
Andiamo dunque in piazza San Giovanni, pieni di entusiastiche aspettative.
La prima cosa che colpisce lo sguardo, dopo il magnifico colpo d’occhio della chiesa con i suoi ricami marmorei, è un enorme bodyguard, proprio come quelli dei film: look total black, auricolari, aria minacciosa. E dietro di lui ne spuntano altri, tutti uguali.
Ci guardiamo perplessi: forse abbiamo sbagliato posto? Eppure, sul palco c’è un pianoforte…