La
settimana scorsa il consiglio comunale ha approvato, con una
maggioranza che non è più quella espressa dalle urne (né
sinistra, né destra),
l'ennesimo provvedimento in deroga alle norme che disciplinano
l’attività edificatoria nella nostra città. Un provvedimento, che
segue altri adottati in precedenza: piano casa uno, varianti al PRG,
permessi a costruire in deroga, e, infine, la delibera di adozione
di cui sopra, che va ben oltre la legge regionale adottata a
dicembre. Sono tre anni che il Sindaco e la sua giunta operano con
queste modalità e tutto ciò avviene senza che nessun dirigente di
partito di centro sinistra sollevi il minimo di dubbio su quanto
accade al palazzo di città. E mentre Matera, città
della cultura, si
prepara a incrementare la propria dotazione di cemento, l’esecutivo
autorizza nuovi incarichi professionali per il cosiddetto
coordinamento dei vari strumenti di pianificazione (piano
strutturale, regolamento urbanistico, piano della mobilità) e
programmazione (piano strategico e piano di gestione sito Unesco).
Ulteriori risorse pubbliche per dotare l’attuale amministrazione
comunale, la stessa che ha operato ed opera in piena deregulation, di
strumenti virtuali, di strumenti che hanno perso di significato. Dopo
aver rovesciato la scala dei valori, dopo aver contrattato e concesso
quanto di più si poteva concedere alla rendita fondiaria ed
edilizia, in questi stessi giorni il sindaco e la giunta dichiarano
di voler fare quello che non hanno fatto in questi ultimi tre anni.
Pensano di recuperare la credibilità perduta e salvare la faccia.
E’ finito il tempo dei doppi giochi. Se l’anima di questa
maggioranza spuria è “palazzinara”,
e ci sembra difficile sostenere il contrario, rimarrà tale fino alla
fine del proprio mandato.