giovedì 23 febbraio 2012

Consiglio Comunale del 10/2/2012: questione morale Matera


“Contro malaffare e illegalità servono regole severe e istituzioni decise ad applicarle. Ma serve soprattutto una diffusa e costante intransigenza morale, un’azione convinta di cittadini che non abbiano il timore d’essere definiti moralisti, che ricordino in ogni momento che la vita pubblica esige rigore e correttezza”( S. Rodotà – Elogio del moralismo)

“Noi, rappresentanti del popolo e delle istituzioni dobbiamo contrastare con tutti i mezzi una deriva giustizialista, forcaiola. Io sono per l’assoluto rispetto delle garanzie costituzionali per chiunque. Le chiacchiere al bar dello sport sono ammesse, ma non da parte dei rappresentanti delle istituzioni”. Quest’affermazione del Sindaco durante il suo intervento al Consiglio comunale si riferiva forse al suo assessore? Non è, tuttavia, nostra intenzione continuare in una sterile polemica. Il dato di fatto è che il Sindaco ha completamente eluso il problema e continua a eluderlo. La questione morale, però, esiste e lo dimostra proprio l’accurata omissione in Consiglio Comunale di ogni riferimento alle vicende riguardanti il capo di gabinetto e al madornale errore commesso dal dirigente per la mancata costituzione di parte civile a tutela degli interessi dell’amministrazione comunale. Chiariamo: non abbiamo messo in discussione il governo cittadino, non abbiamo usato toni ingiuriosi nei confronti del corpo dei vigili urbani e dei dipendenti comunali e non abbiamo ordito nessun complotto. Un complotto che alberga solo nella mente del Sindaco e del suo assessore e che pare più un pretesto, un espediente, atto a sviare questo problema come altri. Abbiamo richiesto un atto di trasparenza, di etica politica e di moralità, per una situazione ben precisa che il Sindaco, ma anche il capo gruppo del PD, si sono guardati bene dall’affrontare. Eppure, alcuni consiglieri nei loro interventi glielo avevano ricordato.

Noi abbiamo esercitato un nostro diritto, che è anche un dovere, in nome di quella che avvertiamo come una grande responsabilità civica. Nell’assoluto rispetto delle garanzie costituzionali per tutti, noi cittadini, popolo “sovrano” (cfr. art. 1 della Costituzione), non solo possiamo, ma dobbiamo intervenire nelle questioni pubbliche e non restare spettatori passivi dopo aver esercitato il nostro dovere di elettori.

lunedì 20 febbraio 2012

sabato 11 febbraio 2012

Questione morale: Consiglio Comunale del 10 febbraio 2012

Il discorso del sindaco Adduce per chiarire: la vicenda giudiziaria avviata il 17 gennaio scorso dalla Guardia di Finanza che ha portato agli arresti domiciliari il Comandante della Polizia Municipale e la presa di posizione di Città Plurale con cui si chiedevano le dimissioni del capo di gabinetto del Comune di Matera Roberto Cifarelli, rinviato a giudizio, insieme ad altri, per associazione a delinquere ai danni dell’Amministrazione comunale di Matera. Procedimento quest’ultimo, sul quale, il Comune di Matera sbagliava la procedura per la richiesta di costituzione di parte civile. Sulla “questione morale e il conflitto di interessi” sono intervenuti tra gli altri durante la seduta del consiglio comunale il consigliere comunale della Lista Stella per Matera Enzo Acito e Carmine Alba del PD. Riportiamo di seguito gli interventi del Sindaco Salvatore Adduce, di Enzo Acito e di Carmine Alba.

Lasciamo ai lettori ogni commento

 Sindaco Adduce: scelte di rigore, trasparenza e severità

“L’Amministrazione comunale di Matera per il ruolo istituzionale che le compete parla con atti pubblici. E gli atti pubblici dicono in modo chiaro ed inequivocabile che le scelte fatte sono state tutte orientate al massimo del rigore, della trasparenza e della severità. E sempre gli atti ci dicono che l’Amministrazione comunale non è mai stata succube di nessuno, ma si è mossa sulla base di scelte obbligate dettate dalla normativa in materia di personale”.

Lo ha detto stamane il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, nel suo discorso al Consiglio comunale da lui richiesto per comunicare le iniziative intraprese dal Comune e quelle che si intendono intraprendere dopo la vicenda giudiziaria che ha colpito il Comandante della Polizia locale, due vigili urbani, e un dipendente comunale.

giovedì 9 febbraio 2012

Questione morale

Che dire? Non è facile trovare il bandolo nella caterva di concetti e paroloni messi insieme dall’assessore Rivelli, tra insinuazioni ed offese, se pur velate, a chi “osa” fare certi discorsi tabù. La solita strategia che un tale argomento è “Cosa Loro”. Certamente è ben lungi da noi – e dal nostro comunicato lo si evince chiaramente – l’intenzione di “usare la questione morale” per far cadere l’Amministrazione Adduce e non vale nemmeno la pena sottolineare che nella risposta non c’è nessuna argomentazione che entri nel merito delle cose. Chiariamo e sottolineiamo che il nostro intento era quello di far assumere una decisione, se pur tardiva, che avrebbe rappresentato un importante segnale di discontinuità di un centrosinistra che vuole nei fatti differenziarsi. Città Plurale ha elencato fatti precisi ed ha posto un problema: è opportuno che un capo di gabinetto, chiunque esso sia, rinviato a giudizio per presunti reati ai danni del Comune di Matera, continui a ricoprire l’incarico di fiduciario particolare del Sindaco? Noi riteniamo di no, per ovvi motivi di opportunità politica e per affermare un’etica nelle scelta della classe dirigente oltre che per dare maggior ascolto e maggior peso ai cittadini nella vita politica della nostra città e non essere ostaggi degli uomini di apparato, dei padroni della politica.

Restiamo ancora in attesa di una risposta, non solo da parte del Sindaco in prima persona, ma da tutta la sua maggioranza, dai componenti della giunta e dai partiti che la sostengono. La democrazia non è solo calcolo ragionieristico del numero dei voti, ma anche capacità di scelta, coerenza nei valori fondanti, individuazione di competenze, selezione qualitativa della classe dirigente, elementi che, tutti insieme, suffragati e supportati dal consenso popolare, fanno di una democrazia una democrazia matura. Questo dovrebbe capire l’assessore Rivelli, che dovrebbe serenamente interrogare il suo mentore Nichi Vendola, governatore della Puglia: ”Caro Nichi, tu sceglieresti come capo di gabinetto della giunta regionale pugliese una persona rinviata a giudizio per associazione a delinquere ai danni della Regione Puglia?” Noi, che di Vendola abbiamo stima, pensiamo di conoscere l’ovvia, scontata, consequenziale risposta.

Comunque, scherzavamo, l’assessore Rivelli può parlare quanto vuole, anzi a noi fanno piacere le sue esternazioni, e non è la prima, così i cittadini materani sapranno apprezzare con chi hanno a che fare al governo della città. La stessa domanda dovrebbe essere posta a Bersani e Di Pietro dalla dirigenza cittadina dei due partiti, chiusi in un assordante silenzio e non solo sulla questione morale. Non possiamo che accogliere con piacere la notizia di convocare il Consiglio Comunale: aspettiamo che si traduca in realtà, e magari glielo ricorderemo, se il pensiero si dovesse sciogliere insieme alla neve!!! Un cordiale, sereno, democratico saluto.


Città Plurale.

venerdì 3 febbraio 2012

Questione morale - Amministrazione Adduce

Il governo Adduce in grande difficoltà. Siamo di fronte ad una situazione in cui si avverte il discredito che grava sulla città, con una dirigenza messa in difficoltà da provvedimenti giudiziari o da incapacità a svolgere il proprio ruolo. Come gestire e governare servizi indispensabili per la città diventa un grosso problema. Dall’altro l’incrinarsi di quel rapporto di fiducia e di sintonia con la città, che forse non c’è mai stato, e che oggi raggiunge i livelli più bassi.

Fatta salva la presunzione di innocenza, la mancata costituzione di parte civile, da parte dell’amministrazione comunale, nel procedimento di rinvio a giudizio a carico di Cifarelli, di alcuni dirigenti della pubblica amministrazione e di cittadini coinvolti a vario titolo, lascia alquanto esterrefatti. Un sindaco che apprende dalla stampa un tale madornale errore e non dal dirigente che lo ha commesso è sconcertante. Un dirigente di lunga data e di lunga esperienza che sbaglia un atto così semplice nella sua formalità, lascia a dir poco perplessi. Un sindaco che dichiara all’atto della pubblicità della notizia “che la vicenda appartiene ad anni lontani” è incomprensibile. Inoltre, le ultimissime vicende giudiziarie a carico di dirigenti e dipendenti comunali pongono con forza e attualità il tema della questione morale e dell’etica politica e amministrativa nei rapporti tra amministratori e dirigenti.