sabato 3 agosto 2013

Matera e la sua candidatura a capitale europea della cultura 2019

Matera 1/8/2013

Matera e la sua candidatura a capitale europea della cultura 2019

Che la candidatura di Matera sia una cosa seria e importante per la città siamo tutti d’accordo, che sia un percorso che va sostenuto, qualunque ne sarà l’esito, è fuori discussione.
Sorge, tuttavia, qualche perplessità sul percorso sviluppato sino ad oggi, in primo luogo per quel che riguarda uno dei criteri attraverso i quali viene selezionata la Capitale Europea della Cultura: il “coinvolgimento della città e dei cittadini”.

Come riportato dalle linee guida, “attraverso tale criterio, la Commissione Europea incoraggia la partecipazione dei cittadini residenti nella città e nei dintorni e mira a suscitare il loro interesse e entusiasmo per costruire una Capitale europea della cultura che sia partecipativa, cioè che coinvolga in modo attivo l’intera popolazione della città interessata, della regione e di altri luoghi più lontani. Spetta alla città il compito di sviluppare un progetto equilibrato che valorizzi gli aspetti specifici della città stessa, che sia attrattiva, cioè in grado di catalizzare non solo la popolazione locale e nazionale ma anche i turisti stranieri”. Esaminando quanto è stato fatto finora, non ci sembra che la partecipazione della cittadinanza sia stata adeguatamente incoraggiata e perseguita.
Un altro aspetto altrettanto importante riguarda i fondi utilizzati e spesi sino ad oggi: un percorso finalizzato alla designazione di Matera come capitale della cultura non può prescindere da un atto di trasparenza, che renda pubblico tutto quel che riguarda l’erogazione e la destinazione dei fondi stanziati.
Considerato che sul sito non ve n’è traccia alcuna, chiediamo al Consiglio di Amministrazione e al Direttore Paolo Verri di far conoscere quanto segue:
  • l’entità dei fondi stanziati sino ad oggi e i soggetti erogatori;
  • i compensi di ciascun componente del gruppo di lavoro con a capo il dott. Verri;
  • i compensi di ciascun componente del comitato scientifico;
  • tutte le iniziative realizzate con il relativo costo;
  • viaggi “di rappresentanza e promozione” e relativi partecipanti;
  • elenco delle associazioni o consulenti che hanno prestato la loro opera, criteri per la loro selezione e relativi compensi;
  • costo dei quattro mediatori culturali;
  • elenco delle spese generali dell’intera struttura organizzativa.
Quello che si chiede è semplicemente un bilancio completo e analitico di quanto è stato speso, considerando che si tratta di fondi pubblici. La trasparenza degli atti e delle azioni è parte integrante e fondamentale di un percorso civile e culturale, imprescindibile per una città che si candida a Capitale europea della cultura.

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